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Motivo dell’azione
Testimonianza diretta

 

   La formazione Fiamme Verdi di Dami era quasi priva di tutto. Questo l’avevo constatato di persona durante la mie frequenti visite in montagna.

   Si pensò allora alla necessitò di mettere a segno un colpo grosso, laddove armi e viveri esistessero in abbondanza. Non solo, ma le prime avvisaglie della stagione brutta rendevano necessarie anche coperte e materiale vario.

   La formazione aumenta di numero e necessita di tutto, Dami non sa più dove sbattere la testa. Ha dato fondo a tutto il suo avere. Mazzolà, “Sergio” e … si dicono a contatto col comando militare clandestino, ma nessun aiuto pratico. Gli uomini, dividendo un pasto in cinque e saltandolo addirittura, perdurano con ammirevole costanza.

 

Testimonianza del Gen G. Leardini sul fatto d’armi di Villa Masnada e osservazioni sul rapporto del 28 settembre 1944, f.to Giovanni Leardini, in Aisrec, Carte O. Perico, fald. 2, b. d, fasc. 1, sottofasc. 1; in

Andrea Pioselli, La diserzione I “mongoli” nella Resistenza bergamasca e la strage di Monte di Nese, Il filo di Arianna, Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, 2010, p. 63.

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