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Motivo dell’azione
Ricerca storica

 

   L’azione di Villa Masnada era necessaria. La formazione mancava di armi, munizioni, equipaggiamento, viveri. Il fallimento del recupero dell’aviolancio del 3 agosto e dell’assalto alla caserma di Selino Imagna, mentre la Brigata era in fase di espansione, non aveva fatto che acuire il problema. L’esiguo bottino raccolto con la parte spettante del lancio del 13 giugno e con l’azione di Ponte S. Pietro non era sufficiente […].

   L’azione di Villa Masnada era necessaria anche per una seconda ragione. La brigata “Valbrembo” si presentava fino a quel momento come un’unione scarsamente coesa di nuclei eterogenei: Paladina, Villa d’Almè, Monte Ubione, e, all’interno di quest’ultimo, i partigiani provenienti dalla Valle Taleggio. L’operazione, con la partecipazione di tutti questi gruppi, è il tentativo di fonderli in una sola brigata attraverso il fuoco dell’azione.

 

Andrea Pioselli, La diserzione I “mongoli” nella Resistenza bergamasca e la strage di Monte di Nese, Il filo di Arianna, Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, 2010, p. 63.

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